Wednesday 2 July 2014

from aksum to lalibela

dopo avervi gia' scritto da mekele vorrei fare un passo indietro e raccontarvi l'intero viaggio da aksum a lalibela: una stancante ma sorprendentemente bella avventura!
partiamo quindi da aksum, giovedi' mattina alle 6, con un autobus pubblico pieno di gente, borse e sacchi e con qualche gallina che scorrazza tra i piedi. dopo aver passato le colline intorno ad adwa illuminate dai primi raggi del sole facciamo tappa ad adigrat per scoprire che qui riusciamo per la prima volta a bere un te e uno spriss (mix di caffe' e te nero) al prezzo normale e non di farangi (straniero). la giornata inizia bene, siamo fiduciose! (foto 1) si riparte per da adigrat per raggiungere la capitale del tiray, mekele, verso mezzogiorno e senza ulteriori soste. ecco che inizia la ricerca di un hotel. 1. tentativo, yohanes hotel: 300 birr (ca. 12 euro) per una doppia, nella matrimoniale non ci vogliono mettere, e' solo per coppie, ci dicono. qualche tentativo di spiegare, di contrattare un prezzo migliore, ma niente...ok, grazie e arrivederci! ci rimangono di stucco: mai visto dei farangi che non vogliono sborsare soldi per il solo motivo di essere farangi! 2. tentativo, altro bajaj (tuctuc), kaleb hotel: chiedono 200 birr (ca. 8 euro) per una matrimoniale quando i prezzi sul cartellino dietro alla reception sono chiari e decisamente piu' bassi, ma la scritta e' in amarico...peccato che ormai lo leggo senza problemi. ma cosa ci volete prendere per i ....!?! allora, c'e' uno sconto? no?!? grazie e arrivederci! 3. tentativo, parto da sola, mentre lascio anna con i bagagli davanti al kaleb hotel con la tipa che di nuovo non crede ai suoi occhi ("due farangi che non vogliono farsi prendere per il...!?", nel frattempo c'e' anche un signore anziano che si informa su cosa succede e si scusa con anna per il comportamento assurdo della proprietaria dell'albergo)...insomma 3. tentativo, markeb hotel: spiego che sono qui con mia sorella che aspetta dall'altra parte della strada, che cerchiamo una camera e che e' il terzo tentativo di trovarne una  decente ad un prezzo appropriato. e' piuttosto gentile e mi dice il prezzo che corrisponde, al cartellino appeso (170 birr, ca. 7 euro), mi fa vedere la camera, e' enorme con due letti, il bagno e' quello che e', ma c'e' mezzo rotolo di carta igienica e una doccia ed e' pure calda! ecco, incominciamo a ragionare! e' un albergo frequentato da etiopici e non da stranieri, la (non) qualita' e' la stessa, ma il prezzo e' decisamente piu' appropriato.
vaghiamo un po' per la citta' (foto 2), beviamo una spremuta di mango e compriamo il necessario per il viaggo del giorno dopo (pane, frutta, biscotti, acqua). poco dopo scopriamo che abbiamo fatto centro in pieno: l'albero si trova proprio a 50 m dalla busstation dalla quale ripartiamo il giorno dopo, come sempre alle 6 am. molto comodo, quindi, ci arriviamo a piedi senza dover contrattare prezzi da farangi per i bajaj al buio.
ci consigliano di prendere i minibus, quindi minibus siano! abbiamo capito una cosa nel corso del viaggio: i consigli che ti da un etiope hanno sempre un senso, meglio seguirli! il viaggio inizia tranquillo ed economico: mekele-alamata (foto 3), poi alamata-woldia dove giungiamo verso mezzogiorno. decidiamo di fare una sosta e pranzare: un buon tegabino con tanto aglio crudo e peperoncino su enjeera, 2 coca-cola, le nostre amiche salva-pancia-intestino-che non-si-sa-mai. sazie e felici vogliamo ripartire e scopriamo che non ci sono piu' minibus diretti per lalibela, solo un suv per turisti che ci chiede di nuovo un sacco di soldi. e ancora, no grazie! ci liberiamo a fatica da un gran numero di persone che di loro iniziativa ci riempiono di proposte per farci spendere soldi dicendoci di fare cose da farangi. decidiamo di prendere un minibus per gashena che dopo una lunga attesa e' straccolmo e finalmente parte. ma per strada continuano a far salire persone e caricare merci sul tetto, tanto da dover salire per la montagna in prima (la marcia). stipati dentro ad una sauna all'aroma di pecora e sudore umano iniziamo a innervosirci, ci sara' ancora un minibus per lalibela? quando finalmente scendiamo (sono le 4 pm orario internazionale, le 10 per l'orario locale etiopico) scropriamo che le speranze sono poche... non ci facciamo prendere dal panico e rifiutiamo con un sorriso un po' ironico l'offerta ripetuta di portarci in macchina o minibus preso a noleggio solo per noi...a soli e straordinari 2000 birr (ca. 100 euro)! ma siamo fuori!? spieghiamo che piuttosto ci fermiamo qui a dormire e ci mettiamo sedute all'incrocio ad aspettare la santa provvidenza, come fanno alcune altre persone (etiopiche) dirette anche loro a lalibela. aspettiamo mezz'ora, aspettiamo un'ora...iniziamo a smangiucchiare...ci sta venendo fame! e ci scappa la pipi'! anna decide di far visita al gabinetto (gabinetto?) peggiore che lei abbia mai visto, al che io decido che non mi scappa piu' la pippi'! i bambini ci chiedono "money" e noi gli offriamo il kolo che stiamo mangiando (semi d'orzo arrostito) che pero' non vogliono. alcune persone ci stanno prendendo in simpatia, ritroviamo una donna che era partita assieme a noi quella mattina a mekele e diretta anche lei a lalibela (foto 4). si parla, si chiacchiera, si pensa ad una soluzione, a diversi mezzi di trasporto... un signore etiopico che parla bene l'inglese ma non sembra uno ricco lancia l'idea di noleggiare tutti insieme un minibus (in realta' lui non deve neanche partire, ma sembra non abbiam nulla da fare, quindi perche' non prendere in mano la cosa?!). inizia a raccogliere i nomi delle persone interessate a raggiungere lalibela (foto 5). fa una lista, qualche calcolo, va e viene, all'improvviso ha due assistenti. ridendo, dico che dovrebbe far partire un bussiness, proprio qui su quest'incrocio. e' tutto preso dal suo compito e dopo un'ora siamo in 25 persone che ci dividiamo i costi del minibus con autista (1800 birr) ognuno contribuendo secondo le sue possibilita'. che a noi farangi tocchi un po' di piu' ci sembra ragionevole e giusto. dopo diversi preparativi alle 7 pm si parte tutti allegramente stipati non so in quanti dentro a questo benedetto minibus, tutti felici di avere trovato la soluzione adatta alle proprie esigenze e possibilita'. fuori fa gia' buio, la strada non e' asfaltata, il viaggio e' scomodissimo, non si respira, non ci si muove, la mia vescica sta esplodendo...ma: l'atmosfera e' di tale gioia e sentimento di comunita' che dobbiamo ammettere: gia' questa bella avventura di per se' e' valsa la visita a lalibela!








1 comment:

  1. Che magnifico racconto! Spero di sentirlo presto dal vivo con tutte le foto. Mi ha emozionato la foto con la signora: due sorrisi radiosi e pieni di umanità!

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